...altro che EAT8!

Questa Lancia Beta Montecarlo del 1977 è di un mio conoscente... Va ancora benissimo... Qualcuno se la ricorda?

Questa invece è una Talbot Matra Murena del 1981... aveva tre posti anteriori... una particolarità... no ho vista una molto ben conservata per le strade della Carinzia il mese scorso... un tuffo nel passato!

Certo che me la ricordo. Fosse stata anche 1600, l'avrei comprata perché aveva i requisiti che richiedevo ad un auto e cioè motore centrale e trazione posteriore.
L'unica cosa che mi fermò fu la cilindrata che era solo di 2000cc.
All'epoca il duemila l'avevano solo i medici

Probabilmente montavano il due litri per avere prestazioni sportive in linea con la tipologia di vettura... e ovviamente non era proprio parca nei consumi... però quella del mio conoscente è tuttora perfetta ed ha ancora un bel rombo...

anche io l'avrei comprata, ma mi mancavano due requisiti:
- l'età e la patente
- i soldi...

A me l'età... avevo 12 anni... però ci sono stato sopra... sembrava di essre seduti per terra...

Era bella anche la seconda serie con i vetri al posteriore.

Oggi non saprei se scegliere una prima serie o una seconda. Tutte e due belle.
Comunque volevo dire che in casa mia ne ho avuta una. La guardavano tutti

Grande Ranatoooo!

Aveva una linea pulita ma molto personale... del resto... aveva la firma di Pininfarina...

...e questa invece chi se la ricorda?

Per il biennio 1980 - 1981 Colin Chapman aveva stretto un sodalizio con il petroliere David Thieme, titolare della Compagnia Essex, per la sponsorizzazione delle vetture di F1. Non furono anni agonisticamente esaltanti, la Lotus 81 non era molto competitiva e l'anno successivo la rivoluzionaria Lotus 88 "doppio telaio" (un'ardito strattagemma di Chapman per ottenere una vettura ad effetto suolo malgrado l'abolizione delle minigonne) era eccezionale, ma venne giudicata non regolamentare e squalificata. Così in quel periodo non furono rinnovati i fasti degli anni precedenti (quando la Lotus sfoggiava invece la livera nero e oro dello sponsor del tabaccaio JPS) e i piloti Elio De Angelis (tragicamente scomparso nel 1986) e Nigel Mansell (il mitico "Leone" che sarà campione del mondo nel 1992) raccolsero grami risultati. Però come vettura di produzione stradale ebbe non poco successo la Lotus Esprit Turbo, che per l'occasione venne prodotta in serie limitata con la livrea Blue Navy e i fregi dello sponsor ESSEX analoghi alle vetture del team di F1. Questa serie limitata aveva anche interni in pelle rossi, ed oggi ha una quotazione molto elevata. Il fascino è immutato ed immortale!

Della serie speciale Essex credo di non averne mai viste.
Invece ricordo di aver visto qualche Esprit.

La matita di Peter Wright ( a quei tempi capo progettista del team di Norfolk) resta inconfondibile...

Che io ricordi, la Esprit uscì dalla carrozzeria Giugiaro e l'idea fu del designer Oliver Winterbottom.
Peter Wright era un progettista, ma lavorava al Team di Formula 1.

Si, ma, in quanto responsabile dei telai e dell'aerodinamica delle vetture di F1, riportava le idee e soprattutto i materiali (fu il primo ad realizzare un telaio con struttura "a sandwich" alternando strati di Honeycomb Kevlar e Titanuim Normex) anche nella costruzione delle vetture stradali... l'altrettanto mitica Elan fu pure un colpo di genio di Wright... come tutti gli studi sull'effetto venturi applicato alla generazione di effetto suolo sigillando la vettura a terra con le minigonne prima e con il doppio telaio (purtroppo giudicato irregolare) poi. Il merito di Chapman fu quello di dere credito a questo (allora) giovane ingegnere dalle idee a volte estreme e non convenzionali... ma che hanno fatto la storia della F1!

Questa invece è la mitica Lotus 88 a doppio telaio. De Angelis nelle prove libere del GP USA EAST nel 1981 a Long Beach fece tempi stratosferici e ciò mandò in fibrillazione gli altri team che temevano una nuova stagione di dominio Lotus dopo i fasti della prima Wing Car (la Lotus 79 campione del mondo con Andretti). Nigel Mansell della 88 disse: "In curva è incredibile... sembra spinta da un angelo"! La storia poi ci narra che fu dichiarata illegale e non potè mai correre... ma il concetto di un telaio inferiore portante rigido e di uno superiore mobile che si abbassava con la velocità sigillando l'auto a terra e generando un effetto suolo mostruoso (circa il 135% rispetto a quello ottenuto con le tradizionali minigonne) resta un'intuizione da genio assoluto.

Ecco, nei disegni dell'epoca di Giorgio Piola, come funzionava...

Ricordo De Angelis e Mario Andretti, ma queste auto mi mancavano....o meglio, le guardavo con occhio incantato di ragazzino e non con la tecnica...ma erano effettivamente capolavori.
Concordo sulla genialità della soluzione e non comprendo perché non fosse stata accettata in F1, dove di fatto ogni tanto apparivano stramberie come la Tyrrell di Ronnie Peterson a 4 ruote anteriori ... Già, il povero Peterson....brutto incidente...perse quasi le gambe e anche la vita se ricordo bene...

Peterson morì nel 1979 in seguito ad un incidente innescato al via da una carambola della Arrows di Patrese. Peterson era alla guida della Lotus 78 (muletto della 79 che aveva avuto un'avaria in prova) ed ebbe entrambe le gambe fratturate nell'incidente. Venne operato a Milano, ma il giorno successivo un'embolia polmonare ce lo portò via. Per quanto riguarda la Lotus 88, questa uscì nel 1981, anno nel quale le minigonne erano state abolite (furono poi reintrodotte nel 1982, ma dopo i tragici lutti di Paletti e Villeneuve e il grave incidente di Pironi vietate definitivamente nel 1983). Wright e Chapman ebbero la geniale intuizione di riprodurre l'effetto venturi che sigillava l'auto a terra sostituendo le minognne laterali con un doppio telaio. La parte inferiore era rigida con azione portante, quella superiore (in pratica la carrozzeria) invece era mobile e la pressone dell'aria con la velocità sull'ala posteriore la abbassava, in modo che le fiancate laterali (che grazie alle pinne proseguivano fino dietro le ruote posteriori) sigillassero l'auto a terra. In questo modo si riusciva ad ottenere un effeto suolo pari al 135% rispetto a quello delle minigonne tradizionali. Il risultato era che l'auto in curva risultava incollata alla pista e la velocità di percorrenza era inarrivabile per le altre macchine. Era leggermente più lenta in rettilineo perché offriva una superficie alare più ampia, e per ovviare a ciò vennero tolti gli spoiler anteriori costruento un muso corto e tronco. I tempi sbalorditivi di De Angelis nelle prove libere di Long Beach e quelli di Mansell nei test di Silverstone e Brands Hatch (circa 2 secondi più veloci sul giro rispetto alle vetture tradizionali) fecero insorgere gli altri team che temevano un'altra annata da spettatori impotenti contro le imprendibili frecce di Norfolk (dopo il dominio del 1978 di Mario Andretti con la Lotus 79). Così tutti (Ferrari e Brabham in testa) chiesero la messa al bando della Lotus 88, e la ottennero. Chapman dovette correre quell'anno con una vettura di emergenza, la Lotus 87 (vedi foto allegata), che altro non era che la 88 "spogliata" di un telaio e riadattata alla meglio... che risultò ovviamente poco competitiva. Ma la Lotus 88 rimase un simbolo del genio della coppia Champan - Wright e Nigel Mansell in una recente intervista l'ha ricordata come "L'auto più stupefacente che abbia mai guidato", ripetendo le impressioni che epsresse nel 1981: "In curva sembrava che fosse spinta da un angelo!"