Buongiorno a tutti! Dopo una lunga assenza sono ritornato nel Club! Mi sono perso molte novità?
Recupero sicuramente

Ti aspettavamo Matteo

Vi racconto di un’avventura che mi è capitata martedì notte…
Ultimamente alla sera quando sono libero vado spesso da una mia amica che abita in campagna, in un luogo abbastanza isolato dalla città a 12 Km da dove abito io. La distanza non è molto lunga ma questa strada è parecchio strana poiché non ci passa davvero nessuno (dove ho girato il video della bmw).

Martedì sera, nonostante i divieti di mia madre sull’uso della vespa poiché le previsioni avevano messo temporali, mi disinteresso e con un mio amico andiamo a trovarla con il PX.

Verso le 23 inizia a piovere allora decidiamo in fretta e furia di saltare in sella e di tornare a Porta Genova.
Quando eravamo in mezzo alla strada, COMPLETAMENTE ISOLATA da ogni forma di vita un temporale ci colpisce e iniziano i problemi…
Innanzitutto la forte pioggia mi ostacola completamente la visibilità e inizio a guidare senza riferimenti anche a causa dell’assenza di illuminazione pubblica.
Dopodiché la grandine ci colpisce e mi picchietta sulle mani causandomi un forte dolore ma, a causa dell’assenza di ripari, sono costretto a proseguire.

Dopo 2 Km sotto la grandine, entro in un sottopasso non illuminato completamente allagato che costringe il mio amico a scendere e spingere la vespa fuori dal guado. (Per fortuna è sceso lui perché era in ciabatte, io indossavo scarpe belle quindi non volevo sporcarmi ).

Infine siamo tornati a casa, completamente distrutti, addolorati ma salvi.
È stata un’esperienza molto dura ma infondo sono stato contento di averla vissuta.



PS: mia madre e la mia amica (che ha non voleva farmi venire viste le previsioni) sono ancora incavolate con me perché dovrei ascoltare le donne però… .

Tutto insegna

Se hai due minuti Matteo ti racconto la mia avventura.

Avendo la passione per il meteo, ho sempre invidiato quegli americani che con l’auto inseguono i tornadi. Un giorno di un febbraio di alcuni anni fa, ho avuto l’opportunità di provare anche io cosa si prova nel trovarcisi in mezzo, e avendolo fatto con uno scooter vi assicuro che le sensazioni sono molto forti.
Erano le 16 e guardando verso il mare il cielo era quasi nero. Si sentiva qualche tuono in lontananza, ma nulla lasciava presagire cosa sarebbe successo di lì a poco. Col pc mi collego al radar meteo di Monte Midia. L’immagine che mostra mi lascia perplesso. Di fronte alle coste laziali si sta materializzando un temporale di proporzioni inusuali. Stimo il suo arrivo sopra di me in circa 20 minuti, per cui decido di uscire, forse riesco viaggiargli davanti e ho il tempo per godermelo dal vivo.
Alle 16:10 sono in sella allo scooter. Mentre esco dal parcheggio del mio ufficio, ancora non piove, ma si ode un tuono continuo e il cielo è pieno di lampi. Solo allora mi rendo conto che il temporale viaggia molto piu’ veloce del previsto. Tempo cinque minuti e si scatena l’inferno. Improvvisamente inizia a scrosciare, il vento è fortissimo e purtroppo spazza trasversalmente.
E’ buio totale, il mio faro sembra spento. Le raffiche di vento mi fanno oscillare pericolosamente e ho paura di cadere ma soprattutto di essere travolto da chi mi segue che non vedrà nulla come me. Percorro la strada che mi porta verso la via Ardeatina a 20 Km/h mentre mi cade addosso di tutto, rami, pigne.
La strada è completamente allagata.
Per fortuna vanno tutti piano.
Nel giro di pochi minuti sono accecato dall’acqua che ha riempito di gocce i due lati della visiera e dei miei occhiali.
Vorrei fermarmi, ma non so dove perché sotto gli alberi è pericoloso e non ci sono piazzole.
Raggiungo la via Ardeatina. Da lontano vedo il semaforo verde e nonostante l’acqua che arriva da sopra e da sotto, accelero forte per prenderlo.
Continuo a viaggiare mentre il cielo è una tempesta di tuoni e fulmini. Le macchine vanno pianissimo perché la strada oltre ad essere coperta di rami, ogni tanto costringe ad una gimcana a senso unico alternato per aggirare un tronco caduto di traverso che per fortuna lascia un varco. Cerco di adeguare l’andatura in modo di non dover mettere i piedi a terra perché la strada è un torrente impetuoso. Se mettessi giu’ i piedi, l’acqua mi porterebbe via i mocassini e rimarrei in calzini!
La scena è apocalittica. Sotto le mie ruote sento passare di tutto. La gomma anteriore scarta continuamente a destra e a sinistra e non ho idea di dove stia mettendo le ruote. La visibilità è praticamente zero, l’unica cosa che vedo sono le lucine di posizione della macchina che mi precede, in mezzo alle quali suppongo ci sia la strada. Per fortuna riesco a non fermarmi.
Arrivo sull’Appia Pignatelli e ora debbo stare attento alle macchine che vengono nell’altro senso e che alzano ondate d’acqua che mi arrivano direttamente in faccia poichè ho la visiera alzata per cercare di vedere qualcosa.
All’altezza della fonte Egeria, la strada è una laguna. Le macchine hanno l’acqua che lambisce la carrozzeria. Pur andando pianissimo, la mia ruota anteriore apre due ventagli d’acqua. Pittoresco, penso.
Mi rendo però conto che le prese d’aria che ho sopra la pedana mi soffiano acqua dentro le scarpe… Non faccio in tempo a pensare “speriamo che non mi si spenga il motore” che vedo la spia dell’olio accendersi e sento il motore starnutire. Se si ferma resto qui.
Lo scooter sussulta e rallenta bruscamente in una nuvola di vapore, ma per fortuna altrettanto prontamente si riavvia e riesco a superare la laguna.
E’ un miracolo… Solo ora mi accorgo che i guanti sono diventati pesantissimi perché completamente intrisi d’acqua, se non sto attento mi si sfilano dalle mani con il solo loro peso.
La via Appia è un cimitero di rami e non si procede perché diverse macchine ferme bloccano la carreggiata.
A freddo, posso dire di essere stato un po’ incosciente, però mi sono anche entusiasmato.
L’attrezzatura ha tenuto bene, a parte le scarpe che erano inadatte e i guanti che si sono inzuppati anche dentro (erano guanti da neve). Se ricapitasse lo rifarei? probabilmente sì.
Per fortuna ieri le forze della natura benevolmente mi hanno graziato.

Terribile ma fantastica avventura…io purtroppo non avevo previsto il temporale perché credevo che da Milano deviasse su Piacenza per poi dirigersi a sud. Invece ha lambito Piacenza per poi spostarsi sulle golene ad est della città.
Il mio amico era totalmente inesperto di moto ed era la prima volta che saliva in moto (poverino che brutta esperienza) però almeno era vestito in modo molto “easy” quindi ha messo più volte i piedi in acqua senza problemi.

PS: anche io sono appassionato di meteorologia ed ho avuto la fortuna di aver avuto una prof che era la cugina di Mario Giuliacci quindi a volte mi faceva da portavoce e chiedeva al colonnello le mie curiosità.

Bidddo lo conosco bene ormai e non mi stupisco più di nulla ...ma tu Matteo! Voi due insieme mi fate paura! .
Bidddo, comunque mi mancavano i racconti delle tue avventure motoristiche!
Ciao!

Eh purtroppo Ranato di cavolate ne faccio anche io!!! Appena sono a casa se volete ve ne racconto altre .

Si si... racconta Matteo che ci divertiamo un po'!

Un po’ di tempo fa, essendo io follemente innamorato dei dolci di Iginio Massari, decido di andare nella sua pasticceria di Brescia poiché a Milano non mi ha mai soddisfatto pienamente.
Solitamente vado in auto però decido di andare in vespa con il PX e un mio amico. Le previsioni mettevano una leggera pioggerella al pomeriggio ma nulla di che. In totale il viaggio di andata era di 100km.
All’andata, nonostante la scomodità del sellino, il viaggio è andato bene. Al ritorno mica tanto.

Al posto di fare la SS45, ossia la statale che collega Cremona con Trento, ho optato per una strada secondaria che mi avrebbe condotto fino a Lodi. Da Lodi, secondo i miei calcoli sarei tornato in poco tempo a PC.

Il problema è che le previsioni mettevano variabile sulla parte EST della Lombardia e non su quella centro-occidentale. Insomma nel bel mezzo di questa strada isolata in mezzo ai campi inizia a piovere in modo incessante. Non era un temporale pericoloso ma solo molta acqua. Entrambi alla sera avevamo una cena importante quindi non potevamo tardare.
Allora decido di proseguire il viaggio sotto l’acqua mentre il mio amico teneva aperto un ombrello frontale alla vespa (eravamo ridicoli). Abbiamo preso l’acqua da Manerbio fino a San Rocco al Porto (circa 80km). Però siamo riusciti ad arrivare in tempo per prepararci alla cena.


Altra avventura capitata pochi giorni fa:

A Castell Arquato, un borgo medievale nel piacentino, andiamo, io e i miei amici in una villa con piscina di uno zio di un mio amico che risiede in Francia quindi ci concede casa sua (spettacolare) quando vogliamo.
Un pomeriggio alle 14 arrivo a Castello ma, essendo assente il custode, devo attendere il mio amico ritardatario. Nel frattempo decido di salire sul borgo in vespa.
La strada per salire è una salita del 20% sui sassi scivolosi e giunto a metà salita la vespa si spegne e mi abbandona.
Non riuscivo a salire nemmeno spingendola, non potevo mettere il cavalletto perché cadeva, non potevo tornare giù contromano perché non avevo lo spazio per fare manovra quindi sono rimasto piantato in salita 10 minuti…poi 2 passanti mi hanno dato una spinta fino in cima ed è ripartita . Avrei chiamato i Pompieri poi però un allievo pompiere di Milano che chiama i pompieri di Piacenza è ridicola come cosa e avrei fatto fare una pessima figura al mio comando se lo avessero mai scoperto .

In vespa con l'ombrello aperto???

Belle storie Matteo!
Una disavventura col cavalletto è capitata pure a me.
Appena ho cinque minuto ve la racconto.

Sono curioso!

Eh infatti la vespa con l’ombrello era una cosa ridicola ma il mio amico è un po’ strano essendo cresciuto con me da quando ha 3 anni quindi poverino comprendo le sue idee strane .
È anche un membro del club (maxbarde) purtroppo ultimamente ha un problema legato all’abuso di PC e non lo sento più da 3 mesi… .

Ecco un'altra avventura con lo scooter: Giro del Terminillo partendo e tornando a Roma. Totale 260 Km no-stop.

E' il mese di Ottobre, il sole è quello ideale per la conquista del Terminillo in sella al piccolo Liberty.
Indosso la giacca tecnica con le protezioni e, siccome sul Terminillo si registrano 3°, indosso anche i soprapantaloni.
Parto da Roma alle 9 del mattino.
Giunto a Rieti, decido di arrivare in cima al Terminillo salendo dalla parte posteriore del massiccio, per cui svolto in direzione di Antrodoco e continuo sulla Salaria passando per le Gole del fiume Velino.
Dopo aver dissetato il Liberty con 10 euro di benzina, dirigo verso il paese di Leonessa, ultimo baluardo di vita prima della salita.
Infatti fino alla vetta del Terminillo incrocerò solo un'auto, una panda della forestale.
La strada che da Leonessa sale al Terminillo ha il fondo in cattive condizioni e siccome salgo col sole negli occhi, più che scorgere le buche, le sento.
La strada si snoda salendo per chilometri tra curve e tornanti.
Ad un certo punto della salita mi fermo per fare una foto e parcheggio al lato della carregiata. Ma... l'imprevisto è in agguato.
Il cavalletto lentamente sprofonda nella torba umida e il Liberty si adagia su un fianco.
Premesso che io non sono come Matteo e peso solo 60Kg, con tanta fatica riesco a rimetterlo dritto, ma non ho la forza di tirarlo giù dal cavalletto che si è piantato a terra come un aratro e ora entrambe le ruote toccano.
A causa della forte pendenza le mie scarpe scivolano sulle foglie bagnate. Inutile aspettare che passi qualcuno.
Mentre l'agitazione mi fa sentire un gran caldo, cerco di riordinare un attimo le idee.
Per venir fuori da questa scomoda situazione cerco di ruotare lo scooter su se stesso tirandolo con tutta la forza che ho, facendo perno sul piede laterale del cavalletto sprofondato nella torba.
Per fortuna la manovra riesce ed essendo ora trasversale alla salita riesco a farlo scendere dal cavalletto non prima di aver dato un po' di ginocchiate per terra e al telaio...
Procedo in direzione della vetta pensando più volte al fatto che un guasto o una foratura potrebbero essere un problema perché non c'è anima viva in giro e il telefono non prende.
La strada è coperta di foglie e cosparsa di ricci caduti dagli ippocastani gli aghi dei quali spero non riservino brutti scherzi alle gomme. Comunque mi sono portato il gonfia e ripara.
Raggiunto il valico sosto giusto il tempo per due chiacchiere con un ciclista arrivato fin lassù con le sue gambe, poi finalmente giu' in discesa a tutta velocità piegando fino a grattare per terra con la pedana sporgendo il sedere all'interno della sella come Valentino Rossi.
La strada che scende verso Rieti è in ottime condizioni e molto larga. La conosco bene perché è teatro della famosa corsa in salita "Rieti-Terminillo", della quale ho ancora nelle orecchie il rombo del motore della Osella del grande campione Mauro Nesti, il Re delle cronoscalate. E poi l'avevo fatta anni prima con la macchina ad andatura non certo turistica
Arriverò a Roma dopo aver guidato ininterrottamente per cinque ore e circa 260 Km.

Complimenti per il giro! Anche io quest’estate volevo fare qualche giro in montagna perché la Val Padana sinceramente mi ha un po’ stancato, troppo caldo e poche cose interessanti da vedere. Poi oltretutto io confino con Genova quindi ho un bel po’ di montagne da esplorare.
In luglio-agosto, se tutto va bene, avrei intenzione di andare innanzitutto a Santa Margherita Ligure che dista un centinaio di Km da casa mia. Le strade sono parecchio belle e panoramiche. Mi spaventa però la benzina, con un consumo in montagna di 15 Km con un litro ho paura di restare a secco.

Poi mi piacerebbe molto andare a Madonna di Campiglio, conosco la strada meglio di casa mia ormai però la tratta Piacenza-Gavardo è straziante perché è completamente dritta per 110km in mezzo alle pannocchie quindi è terribile da fare.

Diciamo che il PX che ho in garage me lo ricorderò molto bene per tutta la vita .
L’unico (piccolo) problema è che le persone che mi conoscono meglio, i miei 3 amici/amiche non si fidano a salire con me perché sanno che sono un tipo un po’ strano alla guida quindi evitano. Anche in macchina a volte ho la tendenza ad esagerare un pochino come l’altro giorno in Corso Sempione ai 120 .

Corso Sempione a 120??? Aaah ma allora ha ragione Ranato!!!

Purtroppo ahimè ha ragione . Ero con mio padre tranquillo finché non mi affianca un ragazzino tamarro in canottiera e catenone con la sua punto modificata. Tale individuo (lo chiamo così) e la sua ragazza iniziano a sgasare e guardare dentro la mia mini sorridendo.

Allora per togliermi una piccola soddisfazione ho messo in sport e ho affondato il piede…diciamo che la sua punto è diventata un puntino nello specchietto . Poi però dopo gli insulti di mio padre ho frenato !

Poveri padri...
Chissà cosa deve aver patito il mio quando mi sedeva a fianco....
Se mi legge da lassù, lo ringrazio ancora per avermi permesso di andare forte con l'unica auto di famiglia che all'epoca era un grande valore.

Siete proprio uguali a me...la turbina della mia Picasso e della mia Smart sono piene di ragnatele da quanto vado forte

A proposito di avventure…

Volevo fare un regalo a mia madre allora siamo andati con la mini a Fidenza Village dove vendono un po’ di marchi di qualità dato che immischiarci nel traffico del quadrilatero della moda non ci aggradava.
Totale 60 Km di viaggio da Piacenza.

Al ritorno vedo in arrivo un forte temporale e quando inizia ad alzarsi il vento decidi di rifugiarmi sotto un benzinaio.
È arrivata una tromba d’aria in pochi minuti che ci ha sommersi nel vento e nell’acqua. Non vedevo nulla fuori pur essendo sotto una tettoia ma sentivo il retrotreno della vettura che si sollevava da terra. Era terribile. Dopo 20 minuti è passato tutto.

Nei 16 Km che mi separavano da casa ho visto 2 platani abbattuti, decine di segnali divelti e trovavo tegole in mezzo alla strada.

Sento i miei colleghi vvf se nel basso milanese la situazione è la medesima. Voi avete avuto problemi?