Questo lo abbiamo anche noi: "Gl'aea du' sghembe strote ci passaa iccarro drento" = "Aveva due gambe così storte che di passava un carro nel mezzo".

A'rea la che la riva a vecia in fresca, tirada come un calseto se ti moi el spago casca tuto.
Si dice di una signora di una certa età vestita come una giovane, magari in minigonna e tutta truccaca e appariscente da essere fuoriluogo.
Certo non è un complimento

Da noi si dice "Huella lì l'è staha recuperaha dalle Hascine" = "Quella lì è stata trovata alla Cascine (Parco fiorentino di notte frequentato da signorine allegre)".

Chissà se la piccola società di lavoro avesse chiesto sei miliardi di euro quasi a gratis Come una società di auto non più italiana, con sede in olanda e le tasse in gran bretagna cosa avrebbe risposto
ai paròni. le caréghe i ghe le fa a seconda del c*** ; nialtri invense gavemo da farse el c*** a seconda dele caréghe
Non credo abbia bisogno di traduzione comunque addocito: ai ricchi tutto va come vogliono; noi poveri dobbiamo necessariamente adattarci.
Novità ho visto la parola deretano, sedere, natiche ma non c*** viene censurata forse è poco "pesante" per gli epitaffi che si usano ora.

Da noi si dice anche "baugigi"

Xe rivà sapa pian, ma cosa sei tuti sti cocolèssi, madona me pare do intimee se vede che gera un toco che non ve vedevi.
Dopo la chiusura totale, ecco è arrivato quello che ha poca voglia, ma cosa sono tutte queste smancerie queste coccole, mi sembrate molto intimi era un pezzo.....

Meglio quelli che hanno voglia di abbracciarsi... rispetto a quelli che invece volevano azzuffarsi come nella rissa da strada vista a Napoli nel servizio al TG di oggi...

Sto leggendo un libro ambientato nel 1530/1580 e a Venxia si palrla la lingua veneziana, più raffinata tra i patrizi e più greve tra i popolani ma LINGUA veziana

Qui da noi "greve" è dir poco... la bestemmia nel vernacolo è praticamente un intercalare... esiste la bestemmia "a panino"... cioè a volte dicono mezza parola... una bella bestemmia nel mezzo e poi la seconda metà della parola... c'è anche la bestemmia "a guinzaglio"... cioè una tira l'altra e vien giù un rosario infinito... ovviamente non riporto esempi per rispetto del pubblico decoro... ma certi "vecchietti" locali sono a dir poco "folkloristici"...

Oggi vi faccio una domanda, la cosa che vi chiedo era in voga tra i patrizi veneziani, ma anche tra il "popolo" specialmente in certe situazioni.
Bene cos'è la VANVERA veneziana?
Da li se la trovate c'è an he l'etimologia della parola, parlare a vanvera......cioè

Da noi si dice parlare a c.... di hane!

esatto alphafly.
Le mamme consigliavano i figli.....Nane, me racomando almanco per e prime noti usa a venvera, anca perché fa fredo e e finestre serae.... come te ga insegna to pare, fa pasar el bueo tra i scuri.
Usa la vanvera per rispetto almeno per un po' visto che fa freddo fai come ti ha insegnato tuo papà, fai passare il budello di bue tra gli oscuri.
Mentre d'estate--

Il catetere "fai da te" insomma...

No alphafly, era una mutanda con una prolunga che portava i miasmi intestinali all'esterno, quella usata a letto, mentre c'era quella da passeggio con il tubicino che arrivava alle scarpe, e pure quella da pranzo che aveva un palloncino che tratteneva i gas all'interno, per un breve perido. Per noi a Venezia parlare a vanvera è sinonomo di parlare con il c....o, deretano, dar fiato al c...o, deteratno.
Erano in vendita dal 1500 fino ai primi del 900 poi le abitudini alimentari sono cambiate e sono cadute in disuso.
Strano che nel rinascimento i fiorentino non abbiano provato la vanvera veneziana

Da noi c'è "L'infiascacuregge"... che sarebbe uno che produce un vino pessimo...

Varda quea......mimorti..ga do bae da s-ciopo al posto dee te....e.
Sono i seni piccoli ma turgidi come due palle da fucile, alti sodi delle ragazze giovani.

...e poi ci sono le "puppappera"... rese famose da Francesco Nuti...

Grande Francesco Nuti, persona intelligente e artista innovativo. Purtroppo altrettanto sfortunato. Mi dispiace molto di non poter più vedere nuovi film ideati e partecipati da lui.
Complimenti al guru Alphafly.
Leggevo come potevo altri dialetti e proprio leggendolo e cercando di intuire la sonorità, pensavo alla nostra meravigliosa lingua la musicalità complessa della lingua italiana, musicalità che si riscontra nelle più grandi opere da quelle poetiche a quelle liriche, passando per le odi, le opere letterari ed i vocaboli specifici 1ed infinitii. La sua precisone musicale ( mi perdonerà il guru Alphafly ) ma a volte sembra scritta su uno spartito dove trovi centinaia di sfumature, toni, timbri, quasi mai uguali, esattamente come chi suona e/o dirige un orchestra dando la sua interpretazione personale nascono delle vere opere d'arte, mai uguali ma sopratutto mai banali. Perciò oltre che essere musicale è anche personalizzabile all'infinito una grande opera d'arte Latina, Fiorentina, Italiana ad iniziare con Dante Alighieri a finire.......al momento non c'è fine.
Per non inoltrarsi poi sulle diverse lingue dialettali che comunque hanno una loro sonorità incredibile che diventa musica scendendo dall'alto Adige per arrivare a Napoli Palermo.......E noi vogliamo copiare l'inglese l'americano è proprio vero siamo solo degli ignoranti.

Accademia della Crusca docet...

Ancuo ti ga na siera da scorese, fame un piaser va casa e curite no far l'eroe, ti se più mona che eroe.
Oggi hai una brutta cera......fammi questo piacere torna a casa a curarti, cosa fai l'eroe per il lavoro, più che eroe sei uno sciocco.